lunedì 7 novembre 2011

Chi siamo?

Possiamo mettere in dubbio o in discussione studi sulle abitudini di un popolo.
Possiamo mettere in dubbio o in discussione studi riguardanti una lingua che può essersi modificata nel tempo e comunque non è garanzia della origine di una popolazione.
NON possiamo però mettere in dubbio ciò che la scienza ha avuto modo di dimostrare con dei dati che sono il risultato di attente analisi inconfutabili anche se, per qualcuno, fastidiose; mi riferisco alla scoperta della, per ora, unicità del genoma Resiano.
Questo è un punto di partenza inconfutabile che se non dice chi siamo, dice certamente chi NON siamo.
Non ci aiuta, purtroppo, nemmeno a capire, al momento, da dove proveniamo.
Quello che è certo è che siamo minoranza e nella fattispecie, rara, in quanto non somigliante, per il momento, ad altri.
Normalmente una rarità viene tutelata e conservata gelosamente.
Questo sembra NON essere vero per la minoranza Resiana almeno da parte della politica italiana.
Essere minoranza significa essere pochi, e noi siamo pochi.
Non siamo appetibili, numericamente, da parte degli orientamenti politici. So però che ci sono anche politici che vedono oltre l’interesse puramente politico.
Chiedo quindi a loro con l’umiltà di chi, conscio di essere debole, non si vergogna di implorare aiuto perché gli venga riconosciuto un diritto.
Che ci venga riconosciuta la nostra cultura, la tradizione, la lingua; in una parola sola la RESIANITA’.
Se non riusciremo a raggiungere questo obiettivo il solo pensiero che la storia mi classifichi ciò che non sono, mi infastidisce e non poco, perché NON è la verità.
Voglio però gridare al mondo intero un’appello:
A coloro che si ostinano a volerci minoranza slovena chiedo “lasciateci morire da Resiani”.
Ai politici che vorranno aiutarci chiedo “aiutateci a morire da Resiani”.
A noi Resiani chiedo invece di continuare a lottare per ottenere questo riconoscimento perché nella storia venga scritto quello che siamo stati, che siamo e che continueremo ad essere;
RESIANI.